La Rally-Obedience (Rally O') nasce negli Stati Uniti nel 2000 per merito di Charles “Bud” Kramer, già giudice di Obedience.
La Rally O' è una disciplina sportiva adatta a tutti i cani in buona salute di qualunque età a partire dai 6 mesi, taglia, razza o meticci,e a tutti i conduttori, anche a quelli meno atletici.
E' previsto che il binomio cane-uomo compia un percorso lungo il quale devono essere eseguiti esercizi indicati da cartelli disposti lungo il tragitto, di qui il nome Rally. Lo spostamento tra una stazione e la successiva deve, ove non diversamente indicato, essere eseguita "in condotta" ed a passo normale.
I cartelli possono variare da un semplice “seduto” ad esercizi sempre più complessi, come per esempio il FRONTE – SEDUTO – IN PIEDI – BACK – TERRA – AL POSTO, nel quale, mentre il binomio sta camminando in condotta, il conduttore interrompe il movimento dopo aver superato il cartello di almeno 2 mt., porta il cane in posizione “seduto” di fronte a sé e torna all’altezza del cartello indietreggiando. Dopo 3 secondi chiede al cane la posizione “in piedi”, successivamente di fare un passo indietro, la posizione “terra” e infine lo richiama al posto: in questo frangente il cane dovrà girare attorno al conduttore in senso orario per posizionarsi come di consueto alla sinistra del medesimo.
A questo punto, la condotta può riprendere.
Un percorso di Rally O' comprende un’ampia serie di esercizi, di livello tecnico crescente in base alla classe , che da un lato, richiamano quelli dell'Obedience classica, dall'altro all'educazione di base.
Ad esempio i cartelli possono variare da un semplice “seduto” ad esercizi sempre più complessi, come per esempio il FRONTE – SEDUTO – IN PIEDI – BACK – TERRA – AL POSTO, nel quale, mentre il binomio sta camminando in condotta, il conduttore interrompe il movimento dopo aver superato il cartello di almeno 2 mt., porta il cane in posizione “seduto” di fronte a sé e torna all’altezza del cartello indietreggiando. Dopo 3 secondi chiede al cane la posizione “in piedi”, successivamente di fare un passo indietro, la posizione “terra” e infine lo richiama al posto: in questo frangente il cane dovrà girare attorno al conduttore in senso orario per posizionarsi come di consueto alla sinistra del medesimo.
A questo punto, la condotta può riprendere.
Ogni cartello o stazione che scandisce il percorso risulta contrassegnato da un numero, che ne attesta la difficoltà.
In tutto i cartelli sono 47: dal numero 1 al numero 19 sono i cartelli utilizzati nella classe debuttanti (RD), al numero 1 al numero 31 sono quelli utilizzati nella classe L1 e così via salendo verso le classi più impegnative.
Le regole di gara e i criteri di giudizio incoraggiano i rinforzi positivi durante un percorso di Rally O', e vietano l'uso di correzioni fisiche o verbali. La collaborazione sul percorso di Rally O' è più importante della precisione nel compiere i vari esercizi. L'obiettivo è che il tempo passato nel Ring di gara sia piacevole, sia per il cane sia per il suo conduttore,.
Chi pratica questa disciplina, sostiene di avere ottenuto più attenzione, maggior serenità, un livello emozionale soddisfacente che viene mantenuto anche nelle situazioni di vita quotidiana. Un netto miglioramento nel rapporto che gioca sicuramente un ruolo fondamentale nell’intesa del binomio cane/uomo
La classe L1 è accessibile a tutti i binomi; mentre la L3 non deve essere sottovalutata e necessità di un allenamento intenso. Nella Rally O' una delle difficoltà maggiori consiste nel condurre il cane gioiosamente attraverso il percorso.
La classe L1 è considerata come classe per i esordienti. Se si inizia con la classe L1, bisogna ottenere la valutazione “eccellente” per il passaggio di classe. Dopo 3 valutazioni “eccellente” il passaggio di classe è obbligatorio. Chi ottiene, nella classe L2, con due giudici diversi la valutazione “eccellente”, passa nella classe 3.
La Rally O' viene considerata come una disciplina eticamente corretta volta ad esaltare la grande versatilità del cane e la sua voglia di collaborazione assecondando la nostra naturale necessità di competizione.
L’aspetto interessante di questa disciplina riguarda l’attenzione e il rispetto che debbono essere dimostrati nei confronti del cane durante qualunque prova. Infatti i giudici che escono dal percorso formativo sono in grado di riconoscere qualunque forma, anche lieve, di disagio del cane, intervenendo nell’ottica di penalizzare qualunque tipo di coercizione venga anche parzialmente resa palese.
Ogni cartello o stazione che scandisce il percorso risulta contrassegnato da un numero, che ne attesta la difficoltà.
In tutto i cartelli sono 47: dal numero 1 al numero 19 sono i cartelli utilizzati nella classe debuttanti (RD), al numero 1 al numero 31 sono quelli utilizzati nella classe R1 e così via salendo verso le classi più impegnative.